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Parte 9
Quel giorno non ci furono né pratica, né pillole, e non uscii dalla stanza. Volevo capire cosa fosse giusto e cosa no senza l'aiuto dei colori. Mi sdraiai sul letto e provai a pensare a come si distingue una cosa giusta da quella sbagliata. Non ero molto brava a farlo. Poi, mi ricordai un libretto enigmistico che mi avevano regalato per il mio quinto compleanno. Si doveva unire i puntini, e poi sarebbe comparsa qualche figura, un animale, oppure un oggetto qualsiasi. All'epoca, il libretto non mi parve interresante, perché potevo comunque vedere subito tutte le figure. Papà, invece, non vedeva niente fino a quando non avrebbe unito tutti i puntini con una matita. Provai a fare lo stesso. Invece dei puntini, provai a unire tutte le persone che conoscevo io.
Non avevo né matita, né carta. Perciò cominciò a mettere i fili a mente da me stessa all'altra gente che conoscevo. Quelli più corti conducevano da me alla mamma e alla Zoe, poi all'infermiera e agli altri. Mi mise a pensare quanto fossi collegata a papà. Da un lato, non mi parlava quasi mai. Dall'altro, lavorava molto perchè bastasse i soldi per il trattamento. Non voleva che mi mandassero in manicomio, per questo si bisticciò con il papà di Anton e litigò con l'uomo in divisa. Ne risultò che mi voleva bene. Misi un filo da me a papà, e l'immagine diventò migliore.
Poi cominciai a mettere i fili tra le altre persone. Era difficile e ci volle tutto il giorno. Coloro che avevo conosciuto si rivelarono essere interconessi con tanti fili. E non avevo neanche conosciuto molta gente. Rimasi sorpresa da quante persone fossero collegate l'una all'altra.
Mi misi a pensare da dove provenissero questi fili. Mamma e papà c'erano sempre, non potevo stare senza di loro, soprattutto senza mamma. Zoe, invece, no. Prima, non ci eravamo mai incontrate, poi avevamo cominciato a giocare insieme e ci conoscemmo. Io sapevo cosa sarebbe piaciuto a lei, e lei a me. Era per questo che ci piaceva giocare insieme. Se si fa del bene agli altri, tra voi appare un filo. E se si muore, o ci si dimentica, o si fa del male, il filo diventa più sottile e si rompe. Magari il filo tra me e Zoe si sarebbe presto rotto anche quello.
Ebbi all'improvviso voglia di essere di nuovo insieme a Zoe e alla mamma. Non avevo mai voluto niente così tanto nella tutta mia vita, prima d'ora. Come ottenerlo, non lo sapevo. Provai a trovare un modo di farlo. Non ne riuscii. Questo mi fece molta paura. Mi misi a piangere. Prima, avevo sempre saputo cosa fare. Ad un tratto, capii perché la ragazza Nina era andata dai partigiani. Ciò che era stato nel camion stava per portare morte alle persone vicine a lei. Recarsi ai partigiani era stata l'unica cosa che poteva fare. Non sapere cosa fare era più spaventoso di camminare di notte attraverso una foresta invernale. Non percepiva mica i colori e non sapeva cosa fosse giusto e cosa no. Quindi, fece l'unica cosa che poteva fare.
Continua.