Mi sveglio sempre alle sette del mattino. Il sette è un numero bianco. Tutti i numeri hanno colori diversi. I colori dei numeri non ci sono sul quadrante, ma li conosco lo stesso. È difficile da spiegare. Talvolta provo a spiegarlo a mia mamma, ma non mi capisce mai. Se stiamo a casa, parliamo, ma quando usciamo, mi dice di stare zitta e non mi parla neanche lei.

L'anno scorso andammo dal dottore. Il dottore mi faceva delle domande tipo "quanto fa tre più quattro", o "quale gelato ti piace". "Tre più quattro" è una frase bianca, così come il numero sette, il quale è la risposta giusta. Dissi: sette. Il gusto del gelato, invece, è verde con una tinta di rose e un'altra di cui non conosco il nome. Nessun gelato ha questo colore, nemmeno nessuna parola o frase, ma il dolore alla mano sinistra sì. Perciò mi morsi la mano sinistra e gridai dal dolore. Fu la risposta giusta anche quella, ma il dottore mi afferrò la mano e mia madre si spaventò. Mi fece ancora molte domande. Dopo le domande scrisse qualcosa nell'agendina, aprì un libro e ne mostrò una pagina a mia madre. Disse una parola color verde giallastro. Sono dello stesso colore anch'io. Non il mio viso, non il mio corpo, ma io stessa. Capii che parlasse di me. Mamma si mise a piangere, ma non capii perché. La parola fu giusta, e mi andava perfettamente.

Papà non lo vedo quasi mai. Mamma dice che deve lavorare, che il trattamento costa molto, che non ha nessun energia dopo il lavoro. Ma non mi parla neanche nel fine settimana, quando sta a casa. Quando parla, mi dice sempre di ascoltare l'infermiera, sennò mi mandano al manicomio.

L'infermiera viene due volte alla settimana. Mi insegna di non fare dei capricci e invece usare le parole. A volte grido, o mi mordo la mano, oppure batto la testa contro il muro. Ma non è nessun capriccio. Sono i sentimenti o le azioni che hanno colori giusti mentre nessuna parola non ne ha.

Mi piace la matematica. È come dipingere. Tutti i colori dei numeri o delle figure si mescolano insieme e producono un nuovo colore, il quale non ho mai visto prima e non ha un nome. Quello che è difficile è trovare un'altra cosa dello stesso colore. A volte è un numero, a volte è una figura, oppure una formula. Quando riesco a trovarla mi sento felicissima.

Continua.