Una vacanza nella Liguria
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Una vacanza nella Liguria

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Sono tornata due settimane fa dalla Liguria, dove ho passato sette giorni di vacanza. Ho fatto una scelta sbagliata, perché ci sono andata in treno e non ho noleggiato una macchina. Perciò ho dovuto andare in treno per visitare i piccoli borghi di pescatori della costa ligure. Dietro la striscia litorale ci sono altri borghi, ma ci sono anche colline e monti ripidi. Qui non ci sono treni e non volevo andarci in una macchina ignota mentre stavo guidando nel lato 'sbagliato' della strada. Ho guidato nell'Italia tredici anni fa e due volte ho dimenticato quale era il lato giusto. Per fortuna non c'era un incidente. Inoltre trovo le rotatorie italiane spaventose.

Non è una sorpresa che il cibo che domina i menù dei ristoranti, delle osterie e dei bar dei borghi di pescatori è il pesce. Al secondo posto è il cibo che pretendono i turisti americani, tedeschi, francesi e inglesi: la carne. Io, però, sono vegetariana. Il primo giorno ho scoperto il piatto vegetariano della costa ligure e ce n'è soltanto uno che offrono tutti i ristoranti in tutti i borghi: pansotti con salsa di noci. È squisito, ma non volevo mangiarlo ogni giorno. C'erano anche alcune pizzerie. Mi piace la pizza, ma soltanto una volta alla settimana. Un giorno ho trovato un minestrone alla genovese. Dopo aver assaggiato il pesto genovese non comprerò mai più quello in barrattolo del supermercato; lo farrò me stessa.

Un piacere della vacanza era la focaccia. In Liguria ce ne sono molti tipi e ne ho provato la focaccia con olive; quella con formaggio e pomodori; e la notissima focaccia al formaggio, la quale ho mangiata a Recco, il suo luogo di nascita. Sono tutte squisite, ma preferisco quella con olive.

Un altro piatto tipico è la farinata che mi è piaciuta molto. Si fa con farina di ceci, olio, acqua e sale. Sono riuscita a comprare della farina di ceci qui in Inghilterra e cucinerò questo piatto. Non sono golosa di dolci, ma ho mangiato una fetta di una torta di castagnate. Mi è piaciuta la castagna candita, ma non ho bisogno di mangiarne di più.

Sono tornata a casa con due riviste sulla cottura italiana: Sale e Pepe e La Cucina Italiana. Ho letto tutte e due online, ma adesso ho le ricette e le foto nelle mani e posso studiarle. Sogno di cucinare a casa dei piatti vegetariani italiani.

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