Finalemente, questo è capitolo sette di «la fanciulla ordinaria e la farfalla straordinaria». Mi dispiace per il ritardo.
Capitolo 7
Quando Cristiana cominciava a raccontare la sua storia, Maestro Paludi la fece cenno in avanti. “Dimmelo durante il tragitto. Ci sono cose dovremo fare prima. Tuo padre, re Giustino, non mi perdonerebbe mai se lasciassi partire all'avventura una bambina di nove anni senza aiuto.” Cristiana cominciò a protestare ma lui camminò, non ascoltando, a un ritmo sorprendente per uno gnomo così basso. Infatti, Cristiana faticò a tenere il passo.
Camminarono insieme attraverso la ala del est, attraverso i salotti ospiti, e percorsero il corridoio principale. Al tempo che lei raccontò come aveva pianto fino a quando Professore Dore arrivava, stavano passando vicino alle cucine nord e si stavano avvicinando all'alloggi degli chef.
«Sì» lui disse. «Forse era una esagerazione, ma non è sbagliato. Le lacrime delle principesse hanno grande potere.» Improvvisamente si voltò per guardarla direttamente negli occhi. «Usali con saggezza.» Poi, camminò avanti.
Passarono gentilmente di soppiatto all'alloggi degli chef perché tutti gli chef stavano ancora dormendo dopo aver cucinato tutto il giorno. Cristiana dovette sussurrare, e Paludi continuava a chiederle di ripetere le cose e di parlare più forte, e quando ebbe finito di raccontargli del Professore Dorè che usava Il Primo Libro di Magia del Bambino per trasformarsi in una spilla d'oro, si fermarono davanti a una grande porta di quercia. Era chiuso di chiave con un enorme lucchetto. Accanto della porta era un cartello d’oro su cui c'era il messaggio: «La Scuola di Torre Nord per Bambini Ricchi e Principi e Principesse. Accesso vietato per tutti senza apposita autorizzazione. Suona la campanella per assistenza.» Accanto ad essa appese una catena d'oro.
«Infatti. Professore Dore è molto capace senza dubbio, però, dubito ha capito la potenza totale dei simboli nel libro,» disse, cercando per qualcosa nella sua tasca, poi si aggiunse, «Magica Farfalle sono molto ben informate ma… capriccioso.» Fermò, i suoi occhi ametisti scintillante alla luce della candela. «Sai chi l’ha scritto, no?»
«Il libro? Sì, la mia bisnonna, Alisa. La madre di Nonna Ana. Era una meravigliosa narratrice.»
«Esattamente… Esattamente.» disse con un sorriso e un'aria misteriosa.
Si voltò di porta e lo sbloccò con un chiave di ferro su un anello d’argento. Aprì la porta con un scricchiolio spettrale. «Andiamo. Il sole sorgerà presto e abbiamo una lunga salita.»
«Ma non ci arriveremo mai prima alba. Abbiamo solo dieci minuti.»
«Il tempo funziona in modo diverso su questi passaggi,» lui brontolò. «È per questo che non li scendo mai a meno che non sia necessario.» Calpestò avanti, notando a malapena l'ansia che aveva messo nella sua mente.
Lei non aveva mai esplorato oltre le cucine ovest e la Sala Grande, e certamente mai così lontano nel castello. Tutto ciò a cui aveva mai pensato in queste ultime settimane era tornare nei campi e visitare le sue amiche farfalle. Alzò lo sguardo verso la scala della torre. I gradini erano alternativamente dipinti di blu e giallo, l'unica parte dell'intero castello che era dipinta di qualsiasi colore. Tutto il resto era interamente bianco, a parte, ovviamente, tutti gli arredi, gli arazzi e quant'altro. Ancora trepidante, lo seguì, continuando a raccontare la sua storia.
Quando gli aveva parlato dell'uomo biondo con il cappello rosso che seduto (o sedeva?) accanto a lei a cena e perché sospettava che fosse il ladro, aveva già contato dodici cicli attorno ai gradini a spirale e stava cominciando a perdere il conto. Le pareti di pietra bianca erano senza soluzione di continuità e sembravano tutte uguali alla pallida luce della candela. Il maestro Paludi si fermò e si voltò a guardarla di nuovo.
«Immagino che lui abbia sentito anche Professore Dorè parlare del libro per caso. Potrebbe essere un indizio su dove si trovi,» disse, prima di tornare ai gradini. «C'è solo un modo per sistemare tutto. Dobbiamo consultare Lo Specchio delle Promesse Non Infrante.»
«Lo Specchio delle Promesse Non Infrante! Che cos'è?»
«Alcune cose possono essere solo mostrate, non spiegate,» rispose.
[continua in sequito]
Più tardi continuo
Scusami, ma poi continuo. Scusami veramente, ma cerco di essere sempre preciso e dettagliato, ed anche una sola correzione a volte mi prende diverso tempo.
Non c'è problema! Sono di livello B1... forse, però, sto cercando di scrivere a livello C1. Tuttavia, suppongo che sto imparando qualcosa nel processo. Stavolta, ho scritto questo capitolo in inglese prima, e questo ha reso tutto più complesso, ancora una volta.
Traduci dall'inglese all'italiano? O semplicemente prendi spunto da quello inglese per fare una versione semplificata in italiano? Non ti consiglierei di fare una traduzione diretta, però è una cosa personale. Con il tedesco faccio traduzione dirette perché ho un vocabolario attivo molto ridotto. Ad ogni modo, ci vuole tempo per vedere dei miglioramenti.
Sì, dall'inglese all'italiano. Prima scrivevo direttamente in italiano. Poi, un paio mese fa, ho scritto alcuni capitoli in inglese. Ora li traduco dall'inglese all'italiano. Ma un po' semplificata.
Per esempio: They trudged up the blue and yellow staircase, around and around, until the alternating colors seemed to blur into green in the pale light of her candle and Cristiana started to feel rather dizzy. Master Paludi seemed completely unbothered by the colors, the spinning, or the darkness ahead and kept up a relentless pace. “I’m getting rather tired, Master Paludi. How much further?”
Si arrancarono su per le scale di blu e giallo, in tondo, fino ad i colori sembravano cambiare a verde alla luce della sua candela e Cristiana cominciò sentire piuttosto vertiginoso. Maestro Paludi non sembrava essere infastidito dai colori, la filatura, né la ombra oltre la luce della candela e teneva un ritmo implacabile. «Ho stanco, Maestro Paludi. Quanto ancora?»
Forse una cattiva idea, ma ho già scritto il versione inglese.
Perchè mio leggere è molto meglio che mio scrivere. Per esempio, posso leggere il paragrafo sopra piuttosto facilmente, ma a scriverlo è molto piu dificile.
In ogni caso, grazie mille per un lavoro così accurato, Simone.
Non vedo l'ora della prossima parte :). Mi è piaciuto molto leggerlo!
Grazie! Molto gentile. Le parti 8, 9 e 10 sono già state pubblicate! Yay!
"però mi è più facile leggere che scrivere", oppure, "ho meno difficoltà a leggere che a scrivere". Ci sono tanti modi per dirlo. "ma scriverlo è stato molto più difficile". Questo è normale, il vocabolario passivo è sempre maggiore di quello attivo