La fanciulla ordinaria e la farfalla straordinaria (Capitolo 6)
Italian

La fanciulla ordinaria e la farfalla straordinaria (Capitolo 6)

by

literature
fiction
adventure
fantasy
animals

La fanciulla ordinaria e la farfalla straordinaria

Capitolo 6

Sorpresa, Cristiana si voltò. «Chi è?» lei chiese.

Lentamente, una figura piccola si avvicinò a Cristiana dall’ombra. La luce dalla sua candela cadde sulla faccia di un uomo molto basso, non più alto della stessa Cristiana. Aveva pelle scura come il legno, solo più grigia. Indossava un abito marrone con intricate cuciture dorata e un cappello di stoffa rosso. Lui si camminò piano piano verso Cristiana in silenzio. Si fermò solo a pochi piedi di distanza, tolse il suo cappello e inchinò profondamente. La sua testa quasi toccava il pavimento.

«Gastovino dei Paludi, maestro di pittura e gnomo del palazzo,» rispose. «Molto piacere di conoscerla, sua Maestà! … finalmente.» Aggiunse l'ultima parola con un cipiglio.

«Gnomo del palazzo? Abbiamo uno gnomo del palazzo?»

«Certamente, avete uno gnomo del palazzo! Tutti palazzi hanno uno. E in questo uno, è me. Non hai ricevuto il dipinto che ho lasciato per te? Perché non sei arrivata per la tua prima lezione? Abbiamo un lungo orario di lezione prima di noi.»

«Che cosa? Devo andare alla scuola!»

«Certamente, devi andare alla scuola! Sei una principessa, no? Tutte le principesse vanno alla scuola! Si chiama La Scuola di Torre Nord per Bambini Ricchi e Principi e Principesse. Imparerai leggere and scrivere, letteratura, e poi la meravigliosa arte della pittura, matematica, geometria, architettura, magia—»

«Lei insegna magia!*»

«Ovviamente… sono uno gnomo.»

«Ma… ma… nessuno me l’ha detto.»

«Nessuno ti l’ha detto! Il mio noto è stato sul retro del dipinto. Ho scritto: “Cominceremo sul diciassette di Settembre alle otto in punto. Porta un pranzo impacchettato.” E non ho aggiunge “magari.” Questo era due settimane e quattro giorni fa! Sei molto tardi!»

«Oh, no! Mi dispiace, Signor… er, Maestro Paludi… ma devo andare. È una emergenza…»

Il maestro Paludi cominciò a agitarsi. «Ho aspettato ed aspettato in classe nella torre nord…»

«…perché ho perso la mia magica farfalla.»

«…e alla fine ho deciso di venire alla piano di sotto e—» Maestro Paludi rimase senza parole vi. «Aspetta, hai detto “magica farfalla”?»

«Si, Maestro Paludi, si chiama Professore Dorè.»

«Professore Dorè! È qui? Dov'è lui? È un professore molto importante, molto prestigioso. Vorrei incontrarlo.»

«No, Maestro. Lei non capisce*. L’ho perso.»

«Ah, non problema, prenderò la mia rete per farfalle. Probabilmente è volato fuori da una finestra o qualcosa del genere. Forse sta svolazzando dalla qualche parte nel giardino. Non ti preoccupata. Lo troveremo.» Gastovino iniziò andarsi alla sua torre trovare la sua rete.

«No, no, non ancora capisce*. L’uomo biondo con il cappello rosso l’ha rubato.»

Lui fermava e si girò. «Rubato? Intendi rapito, ovviamente.» Accarezzò una barba corta castana, pensieroso. «Questo è molto grave. Forse uno degli uomini di Artana. Insomma un popolo subdolo.»

«Si, l'ha ruba— rapito ed è scappato stasera scorsa dopo Professore Dorè ha trasformato nella forma della mia spilla d'oro.»

«Ha trasformato…!»

«Si, ha usato questo libro.» Si prese il libro dal suo zaino e glielo mostrò.

Maestro Paludi guardò il libro, si girò alcune pagine e vide i simboli d’oro. «Oh, no! Non è grave, è un disastro! Penso che dovresti raccontarmi (or dirmi?) tutta la storia immediatamente.»

[continua in sequito]

*È corretto? Formale?

2