Sono un autore e scrivo fantascienza per lo più, ma a volta scrivo anche fantasia or di saggistica. Naturalmente, quando ho cominciato a imparare l’italiano circa cinque mesi fa, volevo a scrivere alcune storie in italiano come un'ambizione ultimo. Non riesco ancora a pensare in italiano, pero lo sto componendo e traducendo (improvvisando) nella mia testa. Quindi non c’è una versione di questa storia in inglese. Non so se sarà mai una versione in inglese. Alcuni nomi ho selezionato perché, secondo me, suonavano meglio in italiano, come Professore Dorè.
Spero divertirete leggere questa storia.
La fanciulla ordinaria e la farfalla straordinaria
Capitolo 3
«Io… Io…» Cristiana disse, nervosa.
«Sai che devi vestirti ora. Presto! Il banchetto di stato comincia in un’ora.»
«Ma… Ma… c’erano una farfalla qui, mamma. Una magica farfalla!»
«Non c’è più tempo per giocando. Dove sono le tue scarpe? Sbrigati!»
«Mamma, lui c’erano qui.» Corse alla finestra, si guardò intorno e gridò. «Professore Dorè! Sei ancora qui? Torna, per favore.» Niente. Non risposto.
Sua madre guardò lei, preoccupati. «Tua nonna ti aiuterà con i capelli.»
Cristiana si è girata velocemente. I suoi occhi illuminarono e lei sorrise. «Nonna Ana è qui?»
«Si, è arrivata due ore fa. Hai quindici minuti e poi dobbiamo conoscere l’ambasciatore d’Artana. È qui subito.» Lei portò le scarpe di Cristiana dall’angolo e li mette accanto il letto. «Indossare queste scarpe. Per favore, sbrigati.» Poi lei uscì e chiusa la porta.
Cristiana sedò sul letto e pianse due lacrime finché non sentì di nuovo una voce.
«Lode al grande professore di farfalle nel cielo, lei finalmente se ne andò!» Il Professore Dorè disse dal davanzale della finestra. «Fuori fa freddo e ventoso e difficile vedere in tutti i nuvolosi. Sono stanco di aggrapparmi al muro della torre.»
«Perché andasti?»
Professore Dorè svolazzò verso Cristiana e atterrò accanto sul letto. «Ascolta attentamente. Sono qui solo per tu. Nessuno altro deva vedermi.»
«Ma perché?»
«Avrebbe spezzato l'incantesimo.»
«Perché?»
«È magico. Non faccio le regole. Comunque, dovrei tornare in Francianziana, volando fino in fondo. Molto faticoso.»
Cristiana sussultò. «Lei viene dalla Francianziana? Dove tutti leggono libri?»
«Si. Infatti, dopo la banchetta possiamo leggere un libro insieme.»
«Che cosa farai mentre sarò via?»
«Dormirò... o forse penserò a un incantesimo per rendermi invisibile, così potrò stare con te senza che nessuno mi veda.»
«Invisibile! Come?»
«Portami quello libro, per favore. Primo scaffale, terzo da sinistra.»
Cristiana andò allo scaffale e trovò il libro. «”Il primo libro di magia del bambino”? È lo questo?»
«Si, portamelo.»
Lei la mise sul letto accanto lui. «Ma quello tipo di magico non funziona. È un libro di storie, per bambini. Mia madre li leggermi quando ero una piccola.»
«Quelle vecchie storie funzioneranno per me. C'è della magia in loro. Sono una magica farfalla, ricorda?»
Il Professore Dorè svolazzò sopra il libro. Le sue ali si illuminavano di luce dorata e il libro si apriva sul letto. Le pagine si sono magicamente girate. (Oppure: “Le pagine girarono magicamente”?) Polvere sventolava dalle pagine e scintillavano come scintille fieri da un incendio fino a quando finalmente ha trovato quello che voleva. «Ah, eccolo! È perfetto. Però tua nonna arriverà presto. Dobbiamo sbrigarci.»
Cristiana si è vestita di fretta mentre il Professore Dorè stava facendo la sua magia… fino hanno sentito una bussata sulla porta.
«Oh, no! Mia nonna è già qui, Professore.»
«Sono pronto. Vai avanti e apri la porta.»
«Pero posso ancora vederti.»
Prima che il Professore Dorè potesse rispondere, Nonna Ana aprì la porta. Era un'anziana con i capelli bianchi, piuttosto grassa e corta, con una faccia dolce. «Tesoro, sono qui.»
«Aspetta, nonna. Non sono pronto.» Cristiana disse, cercando di bloccare la vista del letto.
«Beh, sembri pronto. Sei vestita come una dolce ragazza. Mi dia un abbraccio.»
Loro abbracciarono, poi Nonna Ana vide i capelli di Cristiana. «Oh, ma i tuoi capelli! È un disastro. Vieni qui.»
Mentre Ana spazzolava i capelli di Cristiana al cassettone, Cristiana guardò verso il letto. Sul libro, dove era stato il professor Dorè, c'era una bellissima spilla a farfalla dorata, maculata con pietre nere come l'onice.
[Continua in seguito]
Scusami ma qui è tardi e sono distrutto. Domani provo a continuarlo. Non ho visto nemmeno i miei scritti (testi)
Tutto sommato non è male, ma se ti devo segnalare qualcosa, allora penso la coerenza dei tempi verbali; nulla di grave, solo che tendi a passare al passato semplice ogni tanto. Continua così, spero di esserti stato d'aiuto
Si, grazie mille, Simone! È molto. E secondo me la grammatica d'italiano è piuttosto difficile. Ancora non capisco oggetti indiretti. La, li, le, vi, ci, ti, tutti sono confuso per me. Anche, in inglese, non ci sono equivalenti di Imperfetto e Passato Remoto quando scrivere narritiva.
Comunque, continuerò a provare.
grammatica italiana - gli oggetti indiretti - sono tutti confusionari - In inglese non ci sono** equivalenti dell'imperfetto e del passato remoto quando si scrivono storie/per scrivere storie. **dato che avevi messo "anche", potresti dire "..non ci sono neanche gli equivalenti.." ma non mi piace. Comunque sia, mi è sempre venuto il terrore al pensiero di imparare una lingua romanza, perciò non ti invidio. Allora, io credo che il problema si risolve da solo leggendo un sacco e utilizzando le giuste risorse teoriche. Io, in tedesco, sto deliberatamente ignorando le regole grammaticali sui casi: psicologicamente sarei influenzato ad individuare specifiche sezioni e marchiarle come complesse. Non so proprio cosa siano i casi, non saprei nemmeno individuarli in un testo, so solo che ne parlano come se fosse ingegneria aerospaziale (rocket science). Imparare il finlandese sarebbe impossibile allora, che ha 16 casi se non sbaglio
Ungherese ha 17 casi! :O Secondo te, è la grammatica italiana la piu difficile delle lingue romanze? O forse il francese?
Ho scelto l'italiano a imparare prima perché ho creduto fosse piu difficile.
Il francese l'ho studiato per tre anni a scuola, ma non mi ricordo molto. Ci sono tante precisazioni da fare che uno si perde. Se vuoi guardare solo alla grammatica, penso che l'italiano sia più difficile del francese. Se non sbaglio il francese non ha nè le preposizioni articolare (in + la = nella) e nè le particelle (ci, ce). Per quanto riguarda i tempi verbali al francese dovrebbe mancare qualche verbo. Detto ciò, l'italiano è molto più facile su un altro aspetto: si legge quasi come si scrive. Poi l'italiano ti connette direttamente allo spagnolo (c'è una buona comprensione tra italiano e spagnolo castigliano), e dallo spagnolo al portoghese brasiliano
Ad ogni modo, presumo che sia il rumeno la lingua più difficile
Ma il rumeno è più difficile a causa della grammatica o delle influenze slave?
Non so se il rumeno sia la più difficile, però, se dovessi dare un motivo, direi grammatica. Ma queste sono tutte opinioni basate più su sensazioni che fatti certi, non so quale sia realmente la più difficile a livello grammaticale