Le Domande Che Rimangono Dopo di Leggere Due Volte "Seta"
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Le Domande Che Rimangono Dopo di Leggere Due Volte "Seta"

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(Questo posto contiene spoiler.)

Dopo aver finito il libro, ho molte domande. Penso che la scrittura di Baricco sia troppo sbrigativa e che lui abbia lasciato molte cose senza spiegazione.

Potrebbe essere che io non abbia capito il libro perché non padroneggio sufficientemente bene l'italiano, ma penso di no. Capisco la trama, cioè, capisco cos'è successo nel libro, ma in molti casi non capisco perché i personaggi hanno fatto quello che hanno fatto.

Detto questo, ho letto il libro una seconda volta mentre ascoltavo l'audiolibro, dopo di che ho capito un po' meglio. C'erano alcuni dettagli che non ricordavo dopo la prima lettura perché non sembravano importanti, ma invece lo erano.

Per esempio, nel capitolo 25 Baldabiou dice: "Il giorno che vincerà il monco, me ne andrò da questa città". Questo è importante per capire la fine del libro, ma ancora non spiega perché Baldabiou ha detto o fatto così. Baldabiou fa anche molti riferimenti a Sant'Agnese, per esempio, e ancora non riesco a capire il simbolismo.

Secondo me, la difficoltà di sapere se un dettaglio ha importanza o no è un difetto della scrittura di Baricco, perché lui dice tutto in una maniera così minimalista, senza emozione.

Quello che ho trovato interessante del libro non è stata la storia in sé, bensì la descrizione del Giappone negli anni 1860, e il vasto divario fra Europa e Giappone in quell'epoca. Da allora sono passati soltanto 170 anni, un periodo relativamente breve, ma il mondo è cambiato completamente.

Ci volevano mesi per viaggiare dalla Francia al Giappone via terra, ed era un viaggio molto scomodo e pericoloso. Ma quello che mi ha colpito di più è il fatto che i cittadini di Lavilledieu non avevano mai sentito parlare del Giappone! Era un luogo completamente sconosciuto.

C'erano pochissime possibilità per un francese d'imparare o anche tradurre la lingua giapponese. Grazie alla lettura di Seta, mi sono resa conto di quanto sono fortunata a vivere adesso, in un'epoca in cui posso viaggiare ovunque (se non c'è la pandemia) e imparare altre lingue.

Purtroppo, la storia stessa, di un amore fra due persone che non hanno mai scambiato nemmeno una parola, non mi ha convinta. La trovo poco credibile e basata su caratteristiche troppo superficiali.

Se raccomando questo libro? Non lo so. In generale penso di no, ma per qualcuno che sta imparando l'italiano, forse sì. Da una parte, è una buona scelta come un primo libro da leggere in italiano, perché la scrittura è semplice, e perché il libro è breve ed è composto anche da capitoli molti brevi. Ma dall'altra parte, è difficile da capire perché rimangono tante cose senza spiegazione nel libro.

Ho guardato alcune recensioni di Seta in YouTube, dove ho letto dei commenti di lettori molto commossi per il libro. Uno ha detto che aveva pianto tutto il giorno. Ma per quanto riguarda me, il libro non mi ha toccato molto. Preferisco una scrittura più descrittiva.

A proposito, ho cominciato a leggere Novecento, e mi piace molto di più. È ancora più breve rispetto a Seta, ma c'è più descrizione. E i personaggi mi piacciono di più.

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