Uscita nel 1960, La Dolce Vita è stato uno dei film più celebrati nel cinema italiano e, senza dubbio, il film italiano più conosciuto all’estero. Questa pellicola fotografa il momento del boom economico dell'Italia del dopoguerra tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Nonostante ci fosse la pellicola a colori in quel periodo, quando il film è stato girato il suo grandissimo regista Federico Fellini ha deciso di filmarlo interamente in bianco-e-nero. In questo modo, Fellini creava un umore visivo, permeato dal sentimento felliniano di nostalgia per un tempo già passato faccia a faccia con l’inquietudine della contemporaneità. Il film e la sua atmosfera quasi onirica hanno dato vita all’immagine dello stile italiano grazie al direttore artistico Piero Gherardi che, attraverso la sua scelta impeccabile dei costumi e delle quinte, ha creato una pellicola traboccante in ogni scena di una bellezza ed eleganza raffinatissima.
Ambientato nel mondo dorato di Roma intorno via Veneto, La Dolce Vita segue le avventure del giornalista Marcello Rubini – interpretato da Marcello Mastroianni - che cerca di sollevarsi dalla noia che sente in quel frivolo mondo di celebrità e paparazzi. Marcello vuole trovare delle esperienze e delle risposte più autentiche per la sua vita, ma è spesso distratto dalla bella vita dell’aristocrazia, dai club notturni e soprattutto dalle belle donne.
Emma (Yvonne Furneaux) è la fidanzata possessiva e angosciata di Marcello che vuole solo essere la sua moglie carezzevole e quasi materna. Maddalena, una giovane ricchissima annoiata dalla vita interpretata da Anouk Aimèe, sperpera i soldi in frivolezze, sempre in cerca di sensazioni nuove. Sylvia è la musa fosforescente interpretata dalla attrice svedese Anita Ekberg. Infine c’è Paola, una ragazzina angelicata che appare alla fine del film e simboleggia la possibilità di una via di scampo per l’ormai disincantato Marcello.
Ci sono due scene importantissime che mettono in contrasto le due donne principali, Sylvia e Maddalena. La diva americana, Sylvia, rappresenta l’archetipo delle femmine provocanti. Lei conosce bene l’attrazione che esercita e che dietro alla sua maniera civettuola è celata una determinazione di vivere la vita precisamente come vuole. Dopo una festa, ballando musica jazz alle Terme di Caracalla, Marcello e Sylvia fanno una passeggiata notturna per le strade vuote di Roma e trovano un gattino bianco. Sylvia cammina con il gattino sulla testa, dopo aver mandato via Marcello alla ricerca di un bicchiere di latte. Nella scena che ha colpito l’immaginario comune, Sylvia scopre per caso la grande Fontana di Trevi. Senza alcun’esitazione ci guade dentro e invita Marcello a fare lo stesso, con queste parole ormai immortali: “Marcello, come here!”. Il suo corpo giunonico avvolto in un panneggio nero sembra una scultura greca e, insieme ai suoi cappelli biondissimi, il personaggio di Sylvia raffigura la donna ideale. Marcello sta per baciarla, ma non ci riesce. Il gattino bianco e il latte simboleggiano la purezza della spontaneità e della spensieratezza naturale di Sylvia, che affascinano Marcello perché questi modi di essere sono estremamente lontani dalla sua propria vita.
Invece con Maddalena, vediamo una donna snella e freddamente elegante, vestita in abiti neri e slanciati con una sartoria quasi maschile. Maddalena indossa gli occhiali da sole anche di notte, compra le sue proprie bevande, guida e va a letto con qualunque persone vuole. Come Marcello, anche lei vuole trovare una vita priva di noia, ma un senso di cinismo soffocante non glielo permette. Una notte, i due vanno ad un ballo dei nobili, però invece delle famose Terme di Caracalla o Fontana di Trevi all’aria aperta, questa scena è stata girata al buio dell’abbandonato Palazzo Giustiniani Odescalchi. Un palazzo diroccato, illuminato solo con i candelabri dei gozzovigliatori. Marcello e Maddalena camminano per i corridoi decorati con antichi quadri di belle donne, fino alla Stanza dei Discorsi Seri. Lasciando Marcello lì, Maddalena si nasconde in un'altra parte del piano dove la sua voce ancora si diffonde tra le pareti vicino a Marcello. Solo lì gli può parlare direttamente, come gli chiede paradossalmente: “Mi hai mai sentita così vicina?”. Maddalena gli domanda se vuole sposarla. Marcello ammette di volerle bene e che crede che avranno insieme un’esistenza più regolare e tranquilla. Infine, nessuno dei due avrà la capacità di riuscirci.
La Dolce Vita è popolata da una moltitudine di donne rappresentative attraverso tutti gli strati della società italiana. Un tema caratteristico dei film felliniani è l’importanza dei protagonisti femminili. Di solito, le donne felliniane hanno dei ruoli decisivi e i loro personaggi sono fondamentali al proseguimento della trama.