Senza ombra di dubbio, per tanti turisti i musei italiani sono una grande ragione per andare a visitare una città italiana, senza dimenticarci che anche nelle chiese italiane si possono trovare delle opere d’arte bellissime. Comunque, queste chiese sono spesso fuori dal percorso comune.
Qualche volta alcune chiese sembrano dei piccoli e veri musei, allestiti con pale d’altare o decorati con affreschi ancora conservati al loro interno. Per questo motivo, l’esperienza di vedere l’arte in una chiesa è assolutamente singolare, per un aspetto molto importante – le opere ancora oggi si rivelano in una situazione originaria. Certamente, i musei hanno un ruolo importante a curare e conservare questa preziosissima arte. Però, una pala d’altare non è stata disegnata per essere guardata sotto le luci elettriche di un museo, ma guardata con la luce dei raggi solari o con il bagliore delle candele. Inoltre, guardando un’opera nella chiesa per cui è stata creata spesso regala all'osservatore un'esperienza più introspettiva e intima. Tante volte mi sono trovata in una chiesa italiana da sola, e in questa pace che si può trovare solo nei posti di preghiera e per trascorrere i momenti di contemplazione, mi sono sentita meno ansiosa di definire cosa un’opera significa e sono più attenta al perché mi ha colpita l'opera, e come quest'opera ha influenzata il mio stato di animo.
Infatti ero molto felice quando ho letto un articolo recente riguardo un nuovo programma degli Uffizi, chiamata il ‘museo diffuso’. Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha annunciato questo progetto che intende prestare le opere d’arte ai paesini e alle piccole chiese della Toscana, in cui l'opere erano originariamente custodite, prima che erano raccolte nella collezione di Uffizi. Questo fenomeno di ‘museo diffuso’ si può dare al settore italiano dei musei una partenza in vantaggio, rispetto ai suoi controparti europei, di fronte alla seconda stagione estiva turistica di turismo costretta par le difficoltà della pandemia ancora presente. Oltretutto, il Schmidt ha rimarcato l’importanza di questo programma particolarmente per le comunità locali che sembrano abbiano perso l’esperienza e il beneficio di guardare queste opere di rilevante importanza per il legame storico con il quartiere del luogo.
Ciao Maria, il tuo testo è molto interessante. Ma mi chiedo se il concetto funzionerà, perché molti turisti vanno in l'aereo e a una grande parte non piace guidare quando sono all'estero. Che ne pensi?
Ciao, grazie mille! Certo, hai notato un punto interessante. Bisogna dire che i mezzi pubblici italiani sono, per la maggior parte, facili ed economici per viaggiare, ed una città come Firenze sono ben servita. Quindi, i turisti non sono costretti a guidare per scoprire i paesini e sobborghi della regione.
Riguardo alle ragioni che ha date il Schmidt, c’è una bisogna urgente da fare qualcosa per minimizzare il sovraffollamento costante, un vero problema museale italiano. Non è sostenibile accettare questa moltitudine dei turisti ogni anno, mentre i musei piccoli della stessa regione rimangono vuoti. Inoltre, tante delle opere che sono state scelte per questo programma di solito sono nascoste nei depositi, cioè normalmente nessuno le vede mai.
C’è un altro motivo molto importante: questo programma è previsto non solo per i turisti, ma anche per gli italiani, e le comunità locali che hanno perso le loro proprie opere. Per esempio, dopo l’inondazione catastrofica dell’Arno del 1966, molti musei, chiese e conventi all’interno della Toscana hanno mandato le loro opere agli Uffizi per essere restaurate, ma non sono state tutte restituite. Penso che la pausa per il turismo a causa della pandemia abbia fornito un momento a ripensare e creare le nuove strategie più sostenibile per il piacere dell’arte italiana sia per i turisti che gli italiani.
Interessante iniziativa per restituire all'arte il suo ruolo socioculturale e il suo potenziale anche politico. Un passo contro l'eccessiva musealizzazione dell'arte e, forse, anche contro la dilagante privatizzazione. Grazie, Maria, per averne parlato!