Due fotografi, Roberto Conte e Stefano Perego, hanno percorso più di 20.000 km e trascorso cinque anni a documentare l'architettura brutalista italiana. Che cos'è il Brutalismo e com'è distintivo il Brutalismo italiano?
Il Brutalismo è uno stile architettonico che si è sviluppato dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. C'era bisogno di edifici a basso costo e di edilizia popolare, e molti architetti volevano uno stile disadorno che non facesse riferimento a un'epoca passata. Il cemento era il materiale preferito e gli edifici sono caratterizzati da grandi forme geometriche e da un colore grigio grezzo.
Alcuni li trovano ripugnanti, mentre ad altri piacciono le loro forme astratte. Conte e Perego affermano che l'assenza di decorazioni permette di concentrarsi sulla struttura degli edifici.
Come si distingue il Brutalismo italiano? Gli architetti italiani hanno esplorato la capacità del calcestruzzo di essere fluido e solido, traendo ispirazione dal loro variegato patrimonio. I loro edifici possono essere monumentali o giocosi. Per esempio, hanno usato il cemento per creare spazi sacri luminosi e aperti, e il Ponte Musmeci usa forme a spirale invece di pilastri o colonne.
Il lavoro di Conte e Perego arriva in un momento di nuovo interesse per il Brutalismo. Non solo la sua filosofia di creare edifici semplici e funzionali è attraente oggi, ma alcuni edifici brutalisti vengono restaurati per incorporare un'estetica del XXI secolo, pur ricordando il passato.