A Peccioli, vicino a Pisa, si trova una discarica che funge anche da museo d'arte contemporanea all'aperto e sede di eventi e concerti. Tuttavia, nel 1989, la situazione era molto diversa. Il sito era utilizzato come discarica per sei comuni limitrofi e doveva essere chiuso, creando un'area pericolosa sia per l'ambiente circostante che per i 5.000 abitanti di Peccioli. 

Invece, l'amministrazione comunale, prendendo ispirazione dalle pratiche dei Paesi nordici, ha avviato il processo di decontaminazione del sito e di utilizzo dei rifiuti per generare energia. Il piano includeva la vendita di azioni dell'impianto di trattamento dei rifiuti agli abitanti della città. Questo significava che, in quanto comproprietari, avevano il diritto di decidere come investire i profitti in attività sociali e culturali. 

I Giganti di Peccioli sono quattro sculture di uomini e donne, alte dai 5 ai 9 metri, che emergono dal terreno attorno all'impianto e danno il benvenuto ai visitatori nell'anfiteatro per spettacoli ed eventi. I profitti derivanti dall'impianto di trattamento hanno anche finanziato altre opere d'arte a Peccioli e l'istituzione di una scuola di musica. 

Questo progetto è riconosciuto dalle Nazioni Unite e dall'Unione Europea come un modello di sostenibilità e sviluppo comunitario.