Ad Ancona si trova un museo intitolato al poeta cieco Omero, un museo incentrato sull'apprezzamento dell'arte attraverso il senso del tatto. È stato fondato nel 1993 da due appassionati d'arte ipovedenti, Aldo Grassini e Daniela Bottegoni. Il loro obiettivo non era solo creare un museo per i non vedenti, ma piuttosto creare un luogo dove tutti potessero esplorare l'arte attraverso il senso del tatto.
Il museo espone repliche di opere d'arte del periodo greco-romano, sculture contemporanee ed esempi iconici del design italiano. Qui si trovano dipinti di Caravaggio e Picasso tradotti in tre dimensioni, oltre a modelli architettonici di edifici famosi. Il museo è stato progettato in modo che i visitatori non vedenti possano esplorarlo in completa autonomia. In alternativa, i visitatori vedenti possono visitare il museo bendati e accompagnati da una guida.
Grassini spiega che esplorare un'opera d'arte con il tatto è un processo di costruzione di una narrazione, prima per comprendere una forma generale e poi per aggiungere i dettagli per creare un'immagine nella mente. Il tatto aggiunge anche la dimensione delle qualità dei materiali stessi, che possono essere lisci o ruvidi, caldi o freddi.
Il museo rappresenta un modello di eccellenza nel campo dell'accessibilità e condivide la sua esperienza con istituzioni di tutto il mondo.